Uso del suolo

Consumo di suolo

Le dinamiche insediative e l'espansione delle aree urbane e delle infrastrutture connesse sono tra le principali cause del degrado del suolo; in particolare la cementificazione e l'impermeabilizzazione del territorio, la perdita di terreni agricoli, la riduzione della vegetazione, la frammentazione del paesaggio sono le principali conseguenze. Secondo i dati  ISPRA il consumo di suolo continua a trasformare il territorio nazionale con velocità elevate. I cambiamenti rilevati nell’ultimo anno si concentrano in alcune aree del Paese, rimanendo particolarmente elevati nella pianura Padana, con maggiore intensità nella parte lombarda e veneta. Il fenomeno rimane molto intenso lungo tutta la costa adriatica, dal Veneto alla Puglia e con elevate densità di trasformazione in tratti del litorale marchigiano e in Abruzzo. Il Salento conferma la tendenza degli ultimi anni con una fortissima presenza di cambiamenti. 

A livello comunale la percentuale di suolo consumato sull'intera superficie e la superficie consumata totale espressa in ettari forniscono informazioni tra loro complementari. Le città infatti sono molto diverse tra loro e diverso è lo sviluppo che hanno avuto. Ci sono infatti comuni che hanno un'estensione territoriale molto ampia rispetto all'area urbanizzata (come Roma) e altri in cui la città ha superato i limiti amministrativi (come Milano, Napoli e Torino). Nel primo caso valori assoluti relativamente elevati di superficie impermeabilizzata possono corrispondere a basse percentuali di uso del suolo; nel secondo caso invece le percentuali superano anche il 60% dell'intera superficie comunale. 

Nel 2021 tra le città più grandi si segnala il grado di artificializzazione di Torino (65%), Napoli (63,3%), Milano (58,4%), Padova (49,6%), Bari (43,1%) e Firenze (42%).

Bologna si trova nella fascia intermedia per consumo di suolo (33,8% nel 2021); in termini assoluti la superficie consumata è indicata da ISPRA in 4.755,32 ettari.

 

Per approfondimenti si consiglia di consultare il portale ISPRA sul consumo di suolo in Italia.

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