Forze di lavoro

3 Aprile 2017

Aggiornati i dati della sezione Lavoro.

Secondo i dati Istat nel 2016 prosegue l'aumento dell'occupazione in atto dal 2014 e continua il calo della disoccupazione. Nel 2016 gli occupati in Italia sono circa 290mila in più rispetto al 2015 (+1,3%). Il tasso di occupazione nazionale, pari al 57,2% è in crescita rispetto al 2015 e non evidenzia grandi differenze di genere (+1 punto l'aumento per gli uomini e +0,9 punti quello per le donne). Il numero dei disoccupati diminuisce lievemente (-21mila, -0,7%) e il tasso di disoccupazione cala all'11,7%, una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2015; il calo è di 0,4 punti per gli uomini, mentre per le donne si assiste ad un aumento del tasso di disoccupazione quantificabile in un decimo di punto percentuale, accompagnato da una forte diminuzione del tasso di inattività femminile.
 
Nel complesso delle province delle 16 maggiori città italiane gli occupati risultano in aumento rispetto al 2015 di una percentuale leggermente superiore a quella nazionale (+1,6%) e i disoccupati in calo con una diminuzione lievemente maggiore alla media italiana (-1,1%).
L'aumento dell'occupazione non si verifica però in tutti i territori; Messina (-2,4%), Palermo (-1,9%), Genova (-0,8%) e Trieste (-0,4%) registrano infatti un calo. L'area metropolitana bolognese è quella che mostra l'aumento più considerevole in termini percentuali (+5%, pari a circa 22.000 occupati in più), e rimane, come negli anni passati, in cima alla classifica del tasso di occupazione pari al 71,8% (tasso cresciuto di 2,6 punti in un anno).
Il calo della disoccupazione si verifica nella maggior parte dei  territori provinciali delle grandi città italiane; vi sono però alcune province in controtendenza. A Bologna il numero dei disoccupati nel 2016 (poco meno di 27.000) risulta inferiore al dato medio 2015 di circa 8.000 unità (-22,9%).
 
Nel 2016 tutte le grandi città del sud registrano un tasso di disoccupazione superiore al dato medio nazionale, mentre le province del centro e del nord d'Italia mostrano valori più contenuti. Bologna, con un tasso di disoccupazione totale pari al 5,4%, si colloca nella parte più favorevole della graduatoria appena alle spalle della sola Verona (5,3%), che risulta la provincia con il tasso di disoccupazione più contenuto.
L'analisi differenziata per genere conferma che le città del sud registrano valori decisamente più elevati per le donne, con il picco del 27,8% per la disoccupazione femminile a Palermo. Per la nostra area metropolitana nel 2016 il tasso di disoccupazione femminile (in miglioramento al 6%) supera quello maschile (4,9%, dato migliore tra le principali province italiane).
 
Per quanto riguarda la disoccupazione giovanile,  i dati nazionali la collocano a un drammatico 37,8% (36,5% per i maschi e 39,6% per le femmine); si tratta di valori molto elevati, ma in lieve flessione rispetto al 2015. A Bologna si percepisce un sensibile miglioramento: il  tasso di disoccupazione giovanile passa dal 31% del 2015  al 13,2% del 2016, un dato che colloca la nostra area metropolitana in testa alla graduatoria. Le differenze di genere sono ancora ampie (19,4% per le femmine e 7,4% per i maschi).

Dal 2015 l'Istat diffonde i dati principali sulle forze di lavoro anche a livello comunale (per 13 grandi comuni). La città con il tasso di occupazione più elevato è Bologna (71%), mentre fanalino di coda è Napoli (37,5%). A Messina si registra il tasso di disoccupazione più alto (30,8%) e a Bologna il più basso (5,6%). Infine Napoli guida la graduatoria del tasso di inattività (il 48,6% della popolazione tra i 15 e i 64 anni), mentre Bologna, con il 24,7% si colloca in terzultima posizione.

Vai alla pagina dei dati.

"